domenica 20 luglio 2014

Il mio castello di sabbia

Due giorni fa la tata dei miei figli mi ha chiesto se poteva portare i bambini al mare per una giornata.

Mi sono subito mostrata aperta e disponibile all'idea ma, in realtà, la cosa non mi convinceva per niente. Marisa è piuttosto anziana e suo marito pure, inoltre, il mare dista 100 km da casa e la strada è pessima per arrivarci, senza contare che i miei figli  sono davvero impegnativi in spiaggia perché, presi dall'eccitazione, non sentono e non vedono i  pericoli. Mi ha consolato sapere che anche il papà la pensava come me: tanti dubbi facevano da sottofondo alla nostra ansia. Strano ritrovarsi di nuovo insieme, io e lui con un'emozione da condividere: lasciar andare i  nostri figli per la prima volta!
Ho deciso di concentrarmi sulle cose positive e di mettere da parte la preoccupazione incalzante.  Marisa è un punto di riferimento per me e per i miei figli  anche se ultimamente, un po' perchè  la crisi economica incalza, un po' perchè i figli crescono, la chiamo sempre meno per aiutarmi con i bambini. Questo piccolo break, quindi, poteva  riconsolidare  il legame e far bene alla tata, inoltre, sentivo che poteva essere un passo importante da fare.
Io e il papà abbiamo dato il nostro benestare e i bimbi sono partiti per la loro giornata al mare, senza genitori verso le nove del mattino di un giovedì caldo e afoso.  Due le raccomandazioni condivise con la tata: "chiamami quando arrivi e chiamami quando riparti".  Ho specificato poi che, se non fossero partiti per le 18, avrei chiamato io perchè alle 18.15  mi aspettava un'importante riunione di lavoro.

Ore 10.00: nessuna chiamata
Ore 11.00: nessuna chiamata
Ore 12.00: nessuna chiamata
Ore 12.01: chiamo io ma nessuna risposta
Ore 12.02: chiamo io ma nessuna risposta
Ore 12.03: chiamo io ma nessuna risposta e così via fino alle 13
Ore 13.00: chiama la tata per dirmi che è tutto ok (sono arrivati alle 10.30) e per scusarsi.

Finalmente posso iniziare la mia giornata!
 
Ore 18.00: chiamo io per sapere gli sviluppi sul rientro, nessuna risposta
Ore 18.30: esco dalla riunione e chiamo io ma nessuna risposta
Ore 18.45: nessuna risposta
Ore 19.00: mi chiama la tata per dirmi che è tutto ok e per scusarsi.
A cena rientro a casa, mi sento con il mio ex che mi informa in merito al fatto che i cuccioli  si fermano a mangiare al mare e rientreranno verso le 22.00.
Ore 22.00: nessun rientro
Ore 22.15: nessun rientro
Ore 22.30: nessun rientro
Ore 22.45: chiamo per sapere ma nessuna risposta.


Il mio castello di sabbia, sostenuto da tante buone intenzioni ma da  pochi convincimenti, si stava sgretolando sotto i miei occhi.
Ore 23.00: chiamo e mi dicono che stanno arrivando.
Arrivo alle 23.30: bambini sani e salvi, mamma e babbo alquanto incazzati!

Il giorno dopo urgeva un confronto con la tata e, quindi, l'ho cercato!
Non c'erano molte spiegazioni  in fondo: il tempo era semplicemente volato e le erano sfuggite le possibili ansie di una mamma in erba.
E allora mi sono chiesta: erano giustificate le mie ansie? Aveva un senso il disagio che ho provato?
Ad oggi, ancora non mi sono data una risposta!
Forse perché, ancora una volta, la risposta la cerco con la mente ma, in realtà, dovrei cercarla con il cuore!

8 commenti:

  1. Dal mio punto di vista ti sei controllata magnificamente! Io sarei andata fuori di testa già alla prima telefonata mancata. Davvero non ti trovo affatto ansiosa!

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    1. In realtà l'ansia è arrivata subito, già alle 10.30: orario del presunto arrivo per me! Ho trattenuto però le reazioni.
      La sera invece, dopo l'ennesima leggerezza, sono esplosa e la preoccupazione ha preso il sopravvento su qualsiasi elemento razionale la mia mente buttasse in campo per tranquillizzarmi!
      Sono contenta che tutto sommato tu trovi la mia reazione piuttosto equilibrata.

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  2. Io mi sarei arrabbiata molto. Se ci si accorda per un orario di chiamata, deve essere rispettato. Credo che la tua reazione sia stata fin troppo equilibrata!

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    1. Menomale, smetto di pentirmi e mi consolo! Grazie per il confronto!

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  3. Anche io penso che tu sia riuscita a controllarti molto bene! E perdonami ma non capisco il comportamento della tata: ci poteva stare una dimenticanza la mattina (ma anche no!), ma dopo assolutamente no visto che avevate dei patti e che stava comunque fuori tutta la giornata con due bambini piccoli. Alla sera poi non esiste: come può non essersi preoccupata di tranquillizzarvi? Mi sembra un comportamento molto superficiale! Io avrei reagito molto peggio!!!
    Un abbraccio
    Manuela

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    1. Conoscendo la tata mi sento di dire che non è superficialità ma vecchiaia. Quando l'età avanza i ritmi delle attività diventano molto lenti e certi elementi di controllo si percepiscono meno. La tata era tranquilla perchè dal suo punto di vista i bambini erano sereni e in buone mani. Certo la prossima volta ci penso due volte prima di lasciarle i bambini per una giornata intera!
      Sono contenta di aver fatto la tua conoscenza!

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  4. Non credo che si tratti di ansia materna ma di un normale accordo tra adulti. Non si può dire "il tempo è volato". Lasciamo queste cose ai nostri figli quando saranno fuori con gli amici e saranno adolescenti. Non tra adulti.
    Avessi avuto io la custodia dei figli di altri sarei stato attento all'orologio per chiamare i genitori.
    Forse è per questo che delego poco ;)

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  5. Adolescenza! Non mi ci far pensare!
    In ogni modo delegando ad altre persone la gestione dei miei figli ho mollato un po' il controllo e credo che faccia bene ogni tanto! Anche se questo "mollare", a questo giro, mi è costato caro!

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