giovedì 28 agosto 2014

La sorpresa


Lo scorso weekend non avevo i bambini con me e così ho deciso di prendermi qualche ora di svago e andare a trovare una mia amica nei pressi di Assisi. In realtà non conoscevo di persona questa mia amica, il canale delle "small families" (portale delle famiglie monoparantali) aveva favorito il nostro contatto e ci eravamo scritte via email. Già dai primi scambi avevo percepito una grande vicinanza emotiva con questa donna:  single come me, mamma come me, sola come me. Era la prima volta che programmavo un viaggio così incerto ma qualcosa mi spingeva a conoscere questa persona e così sono partita senza farmi troppe domande. Sapevo che lei viveva in una comunità "spirituale", ma cosa questo significasse davvero non lo immaginavo.

Poi sono arrivata lì e l'energia del luogo si è completamente impossessata di me.

Tante persone e tanti ospiti che vivono insieme, meditano, coltivano la terra, pregano, disegnano, giocano. Ritmi lenti e tanta voglia di stare insieme, pace e serenità dietro ogni angolo, un abbandono totale alla gioia e alla condivisione, ma anche tante attività pratiche che servono a  portare avanti la comunità e ad autosostenersi. Vi assicuro che fa un certo effetto, anche solo per poche ore, entrare in contatto con questo tipo di realtà, avevo sentito parlare delle comunità e degli ecovillaggi ma respirare l'aria di questi ambienti ti stordisce e ti apre a nuove riflessioni.
Tra le tante cose che ho visto la scuola è senza dubbio quella che mi ha più emozionato: classi piccole fatte di 3-4 banchi, valli e boschi tutt'intorno, case sugli alberi e sentieri di gioco per il tempo libero e frasi di gioia e consapevolezza scritte sulle lavagne. Potrei parlare dell'Accademia dell'Arte o della Cerimonia domenicale ma qualsiasi dettaglio io possa riportare non renderebbe l'intensità dell'esperienza. Volendo essere un po' realisti  ti rendi conto che, anche in un contesto sociale così comunitario, la vita non può essere sempre "rose e fiori" come l'ho vista io, ci saranno sicuramente problemi di convivenza, scontri di personalità, equilibri economici da rispettare, il punto è che in un contesto del genere hai la percezione di poter affrontare meglio le difficoltà perché c'è  un tessuto sociale e spirituale a sostenerti.
Questo breve viaggio  mi ha portato lontano, non so bene dove e non so bene il significato di tante cose che si sono mosse dentro di me, ma ho sentito aprirsi delle porte, ho sentito risuonare delle domande.
Ha senso la vita che facciamo?
Ha senso correre dalla mattina alla sera per offrire a noi e ai nostri figli il meglio?
Siamo sicuri che sia davvero il meglio?

Rientrata a casa mi sono sentita davvero disorientata, come svegliata da un sogno.
Ho ancora qualche giorno di ferie prima di ritornare a lavoro e, quindi, ho ancora un po' di tempo per godermi gli echi emozionali di questa piccola pausa estiva, so però che presto lo stress del quotidiano affievolirà ogni benefica sensazione conquistata con questo viaggio. So anche però che le aperture e le riflessioni restano e, nei tempi giusti e noi modi giusti, generano nuove energie. Attendo fiduciosa.


4 commenti:

  1. Ogni esperienza lascia un segno, solo apparentemente si continua la vita di sempre.
    Sono convinta anche io che ne vedrai i frutti...è davvero bello il tuo atteggiamento, la consapevolezza che traspare dalle tue parole. Un abbraccio!

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    1. E' proprio vero: ogni esperienza lascia un segno per quanto piccola sia! Quasi la nostra vita fosse un percorso a tappe, alcune più importanti e altre meno, ma tutte disegnano una traiettoria, la nostra traiettoria.
      Grazie del sostegno. Un abbraccio grande anche a te "fortunata"!

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  2. Chissà, certe volte anche un piccolo seme che si inserisce nella nostra mente piano piano cresce e produce i suoi frutti. O magari sta fermo un po'.
    Certi "scontri"/"incontri" con esperienze così diverse ci portano a riflettere più di quello che potremmo fare nel quotidiano.

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    1. Per questo è importante essere aperti alle nuove esperienze e muoversi dal proprio quotidiano per provare nuove cose e incontrare nuove persone. Se continuiamo a vedere sempre gli stessi posti, avere sempre le stesse abitudini, vedere sempre le stesse persone non facciamo che alimentare quello che già sappiamo e quello che già viviamo. Una volta lessi un libro che suggeriva ogni tanto anche di cambiare la strada fatta ogni giorno per andare a lavoro, banale forse ma efficace nel suo obiettivo di "avere nuove esperienze" e "aprirsi un po'"...

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