giovedì 19 giugno 2014

Stasera ho toccato con mano il... COWORKING

Ieri ho visto su facebook un invito girato da una conoscente che ha attirato la mia attenzione.
Parlava di un  ciclo di incontri "Web to work” dedicato ai lavori creativi nell’era digitale, tutto organizzato da una società di coworking nata da poco sul mio territorio.
Solo fino a qualche mese fa la cosa sarebbe passata completamente inosservata ai miei occhi, ma ieri sera ha catturato il mio interesse e, di conseguenza, ha popolato la mia agenda elettronica: ho deciso  che avrei partecipato all'incontro.
Due sono state  le parole significative che hanno acceso la mia lampadina interiore e mi hanno coinvolta d'istinto sull'evento.
Prima  parola: c o w o r k i n g. Per natura sono attratta da tutto ciò che inizia con il prefisso "co", mi evoca un senso di collaborazione e di unione a cui non posso resistere. Inoltre, qualche mese fa, una mia cara amica mi ha fatto leggere il progetto imprenditoriale che stava mettendo su insieme ad altre persone proprio sul tema del  coworking e, quindi, con l'occasione avevo approfondito.
Seconda parola: w e b. Sono partita da poco con questo blog e tutto ciò che può aiutarmi ad entrarci più in contatto mi interessa: un contatto puro e sentito per questo nuovo canale di comunicazione ancora tutto da esplorare.

Ma che cos'è il coworking? In sintesi (mi scuseranno gli addetti ai lavori se sono poco dettagliata) il coworking è un ambiente in cui professionisti e aziende affittano una "location di lavoro", quindi,  pagano un canone mensile per avere una scrivania, un telefono, una connessione internet, più servizi accessori di gestione ufficio. Ma, in realtà, il valore vero del "coworking"  nasce dal fatto che queste persone che affittano la postazione e che, quindi,  lavorano su ambiti diversi ma sono vicine fisicamente,   si confrontano e si relazionano costantemente aumentando il grado di creatività: il lavoro di tutti i giorni acquista valore dall'interazione.
Nella mia città il tema non è ancora decollato, l'ho percepito perché non c'erano molte persone a quest'evento, ho percepito tanta energia e tanto movimento ma ancora pochi professionisti coinvolti. Io però  intravedo enormi potenzialità per il coworking. Ho lavorato tanto in team e ne sono uscita sempre arricchita nonostante la squadra fosse composta comunque da persone che lavoravano per la stessa azienda e più o meno con gli stessi background professionali. Figuriamoci cosa può uscire da un confronto con società diverse che lavorano in ambiti diversi, con modalità e provenienze diverse.
Ben inteso il coworking è cosa diversa dal lavoro di team, in ogni modo io credo in un contesto professionale versatile e aperto al confronto dove le idee possono circolare e alimentarsi a vicenda e dove non esitono "orti privati da coltivare" ma un grande giardino fiorito di cui prendersi cura tutti insieme.
Questa idea, che nel mio piccolo provo a mettere in pratica tutti i giorni quando vado a lavoro, potrebbe sembrare un po' utopistica, un po' troppo elevata per il contesto utilitaristico che ci circonda ma, alla fine, rappresenta l'idea di società che ho in mente e che spero di trasmettere,  consciamente o inconsciamente, al mondo che mi circonda.




2 commenti:

  1. Secondo me, sarebbe un'ottima opportunità, anche di risparmio economico, oltre che di incentivo alla creatività e sviluppo dei contatti sociali.
    Peccato che nella mia realtà regionale sia impossibile anche solo immaginarlo!

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  2. Secondo me il futuro ci riserverà molto Coworking... ma ancora non lo sappiamo!

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